Neanche è uscita e già fioccano le polemiche. Il prossimo 3 ottobre Papa Francesco firmerà la nuova Enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale, documento che sarà diffuso dal giorno dopo, domenica 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi, ma già i cecchini dell’odio si sono scatenati.
Fratelli tutti? E Le sorelle? “Il Papa è un maschilista”, “la Chiesa è misogena”, “È un brutto segnale che va contro decenni di lotte a favore dell’emancipazione femminile”.
Sembra assurdo che si arrivi a tanto ma è tutto vero. Non basta la cristianofobia dilagante in ogni angolo del pianeta, ora bisogna assistere anche alla “strana unione” tra frange ultraconservatrici che detestano il papa e i movimenti LGBTI che strumentalizzano la lingua pur di promuovere l’ideologia gender. È possibile vedere le due estreme toccarsi in nome di un comune nemico: il buon senso.
È stato necessario un intervento del direttore editoriale dei Media vaticani Andrea Tornielli per chiarire che “Com’è noto, le prime parole della nuova ‘lettera circolare’ (questo è il significato della parola ‘enciclica’) prendono spunto dal grande Santo di Assisi del quale papa Francesco ha scelto il nome. Trattandosi di una citazione di san Francesco (la si trova nelle Ammonizioni, 6, 1: FF 155), il Papa non l’ha ovviamente modificata”.
Come noto, i documenti del Magistero prendono il nome dalle prime parole della versione latina dello scritto, in questo caso una citazione di San Francesco…
Chiaro, quindi, che il titolo, nella sua formulazione, non possa essere additato di qualsivoglia intenzione di escludere dai destinatari più della metà degli esseri umani.
Fratelli tutti, uomini e donne, cristiani e atei, musulmani, indù ed ebrei, maschi e femmine, eterosessuali e non.
Papa Francesco ha scelto le parole del santo di Assisi per proseguire una riflessione sulla fraternità universale che si inserisce nel solco del Documento sulla Fratellanza Umana firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 insieme al Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.
Puerile e sterile la polemica sollevata, artatamente costruita con profonda malafede, eppure raccolta da tanti media anche neutrali pur di inseguire un falso scoop.
Il contenuto dell’Enciclica sarà reso noto solo fra qualche giorno ma lo spirito che anima il pontificato di Papa Francesco dovrebbe essere ormai chiaro a tutti: abbattere le barriere che ostacolano il dialogo, riconoscersi innanzitutto appartenenti alla stessa famiglia umana, avviare processi per il bene dell’umanità e della convivenza pacifica, per la lotta alle disuguaglianze che inquinano il pianeta e la stessa umanità. Ripartire da qui, dal riconoscersi fratelli.
È il messaggio di Gesù, è il Vangelo, è il disegno del Padre che l’umanità sembra troppo spesso tradire.
(c) Vito Rizzo 2020
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