Caro Enrico (Letta) ti scrivo…

Caro Enrico,
ci sto provando in ogni modo, ma vedo che il popolarismo nel quale tu hai mosso i primi passi sembra sia stato soppiantato dalla visione laicista della tua esperienza parigina. Un approccio ai temi sensibili populista e non più popolare, e sono certo che tu la differenza saprai coglierla molto più dei tanti odiatori da tastiera che sono pronti a tacciare come omofobo qualunque pensiero non allineato con le forzature ideologiche del mondo LGBTI.
Hai una grande responsabilità, quella di fare sintesi costruttiva di quei valori di quanti nel PD hanno creduto e che oggi si vedono sempre più messi ai margini di una riconversione radical chic che tradisce decenni di storie, di lotte, di ideali, di passione.
Ci provo ancora: basta muro contro muro, basta mortificare giuste istanze di libertà civili con imposizioni ideologiche, basta rifiutare il dialogo e il confronto per puri tatticismi politici.
Basterebbero tre piccole modifiche al DDL Zan per disinnescare le armi dell’odio fazioso: prudenza sul “genere d’intenzione”, punibilità delle condotte realmente omofobe e lasciare le scuole fuori dalla propaganda ma attente a raccogliere e articolare senza costrizioni normative le sfide del rispetto della dignità della persona e della convivenza civile.
Tre modifiche, tre.
Per superare rischi di incostituzionalità, violazioni dei diritti individuali e magari anche del Concordato. Tre modifiche, tre.
Art. 1, comma 5, eliminare “d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.”
Art. 4, comma 1 sostituire le parole “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.” con le parole “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori e violenti.
Art. 7, eliminare il comma 3 “In occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la realizzazione delle finalità di cui al comma 1. Le scuole, nel rispetto del piano triennale dell’offerta formativa di cui al comma 16 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, e del patto educativo di corresponsabilità, nonché le altre amministrazioni pubbliche provvedono alle attività di cui al precedente periodo compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.”
(c) Vito Rizzo 2021

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